Spazi molteplici per luoghi di lavoro ergonomici
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Quando si parla di ergonomia negli spazi di lavoro l’immagine che può venire subito in mente è quella di un oggetto, una postazione, un’attrezzatura generalmente comoda e messa a disposizione dell’uomo, del lavoratore.
Il concetto di Ergonomia andrebbe pensato ben oltre un puro aspetto di confort, maneggevolezza, velocità di utilizzo e andrebbe considerato anche in riferimento a diverse dimensioni: l’oggetto, la postazione, l’intero luogo di lavoro.
Per trarre il valore aggiunto dell’Ergonomia ed utilizzarlo per migliorare le nostre pratiche d’uso quotidiane nei luoghi di lavoro (uffici, aziende, fabbriche, cantieri edili, stabilimenti) è necessario che il suo concetto si evolva non solo nella mente degli esperti, degli Ergonomi.
Chi può contribuire a questa evoluzione?
Possono essere tutti coloro che all’interno di una organizzazione di un luogo di lavoro godono di uno sguardo privilegiato sui lavoratori, le loro attività, le modalità di lavoro, i loro spazi.
Tra queste figure privilegiate emergono i Responsabili del servizio di prevenzione e protezione (RSPP). Ciò che gli RSPP potrebbero fare per diffondere il significato di Ergonomia anche nella loro attività, in riferimento al benessere dei lavoratori, è staccarsi innanzitutto dal puro concetto tecnico di questa materia e pensarla entro un raggio di azione ben più ampio e diversificato che dal singolo oggetto passi a pensare l’intero luogo di lavoro in tutti i suoi molteplici spazi.
Se l’Ergonomia è quindi la materia che studia l’interazione tra l’uomo e un sistema di cose, per gli RSPP quest’ultimo potrebbe darsi da un “sistema di spazi” da osservare, indagare, interpretare.
In questo sistema intendo inclusi molteplici spazi quali lo spazio fisico, lo spazio operativo, lo spazio organizzativo e lo spazio percettivo. Tutti contribuiscono o possono contribuire a creare luoghi di lavoro ergonomici, adatti all’uomo.
Osservare lo Spazio Fisico significa capire come i lavoratori interagiscono con gli elementi fisici che hanno quotidianamente intorno: materiali, macchine, attrezzature, colori, luci, percorsi, entrat, uscite. Uno spazio fisico per essere ergonomico non può sottovalutare l’impatto di questi elementi, sia sulle singole persone sia sui gruppi.
Spazi, materiali e percezioni
Vi sono spazi fisici che per la loro conformazione tendono a mantenere le persone nell’isolamento reciproco, mentre altri che inducono la gente a riunirsi.
Non ci sono ambienti giusti o sbagliati, ma spazi che interagiscono, in maniera più o meno forzata, più o meno naturale, con i sensi delle persone.
I materiali, le macchine, le attrezzature ad esempio stimolano delle reazioni attraverso il tatto, senso che si sviluppa durante il contatto. I colori e le luci di un luogo attivano la vista. I percorsi, con le loro aperture e chiusure, vanno a influire sul senso dell’orientamento del lavoratore e dei possibili campi d’azione liberi o permessi.
Anche l’olfatto e l’udito sono due sensi fortemente influenti sulla percezione dello spazio. Spazi con odori molto forti ad esempio, saranno per quanto possibile evitati o comunque vissuti male. Spazi troppo rumorosi o viceversa silenziosi, possono provocare dei disagi. Sia nelle fasi di maggior concentrazione, durante alcune telefonate, o riunioni, solo per citare alcuni esempi sia riferiti ai singoli che ai gruppi di lavoratori.
Il risultato delle reazioni coinciderà con il livello di adattamento del corpo del lavoratore allo spazio che lo circonda.
Osservare lo Spazio Operativo aiuta a capire quali esigenze cogliere e quali considerare meglio, in riferimento alle specifiche attività lavorative.
Alcune attività lavorative implicano un uso di spazi diversi, anche per un singolo lavoratore. Andare incontro a queste esigenze significherebbe avere attenzione anche per l’ergonomia del sistema attività.
Differenziare gli spazi
La differenziazione degli spazi è un esempio che diverse realtà hanno già in atto. La disponibilità di spazi dedicati con postazioni assegnate e fisse per le attività che più spesso vengono compiute; aree per riunioni di svariate dimensioni, regolabili tramite pareti mobili; zone di lettura; di svago; zone più private e intime per eseguire telefonate o lavori particolari.
In affiancamento, anche le aree mobili a disposizione di tutti al bisogno; e le postazioni movibili cioè regolabili in ampiezza e altezza per permettere di lavorare in piedi, ma anche da seduti.
Tutte queste sono caratteristiche a cui gli RSPP potrebbero guardare con occhio critico e attento durante i loro sopralluoghi ad esempio.
Tra i più importanti dei molteplici spazi dei luoghi di lavoro, vi è lo Spazio Organizzativo fatto di orari, regole, ritmi lavorativi, modalità di lavoro.