Come pensare l’home office (In maniera sana)
Con l’avvento delle nuove tecnologie e di una connessione internet sempre più efficace, l’accesso alle informazioni e ai documenti ha contribuito a rendere frequente lavorare al di fuori del proprio ufficio con postazioni “itineranti”, tra cui il lavoro da casa.
Complice anche lo smartworking, nuova modalità di lavoro sempre più applicata dalle aziende e proposta ai propri dipendenti e collaboratori.
Seppur lo smartworking non significhi specificatamente lavoro da casa, questa risulta essere la scelta di molti lavoratori.
Una delle immediate conseguenze dunque è stata quella di ricavare, all’interno della propria abitazione, uno spazio da dedicare al proprio lavoro.
Fin qui niente di particolarmente allarmante, ma ci siamo mai chiesti se un lavoratore, dipendente di azienda o un freelance, siano in grado di scegliere un luogo di lavoro sano, con dei requisiti minimi di rispetto della propria sicurezza e salute, inclusi quelli nella loro abitazione?
LA FORMAZIONE
Informarsi e formare le persone a queste nuove modalità di lavoro e opportunità è essenziale, obbligatorio per le aziende, lo dice anche la normativa (se ti interessa la normativa sullo smartworking la Legge di riferimento è la numero 81 del 2017) e altamente consigliato per i liberi professionisti.
Tra gli aspetti da osservare ce ne sono alcuni di natura fisica specifica dello spazio da ricavare e sicuramente di natura organizzativa delle attività e del tempo di ognuno di noi.
Vediamoli insieme:
Ci si può approcciare al lavoro da casa principalmente in due modi:
ISOLARE O INTEGRARE L’HOME OFFICE CON L’AMBIENTE IN CUI è INSERITO
- Isolare-nascondere: si è tesi a questa scelta per preservare la propria sfera privata e familiare dall’ingerenza dell’attività lavorativa.
- Integrare: spesso la mancanza di spazio o difficili situazioni planimetriche rendono impossibile dedicare un’area esclusiva allo studio, per cui si cerca un equilibrio stilistico che si accordi con l’ambiente circostante.
Scelto l’approccio che meglio risponde alle nostre esigenze, vi elenchiamo una serie di fattori di cui tenere conto per massimizzare la buona riuscita del vostro lavoro da casa nel vostro nuovo spazio home working.
QUANTO SPAZIO?
Questa è la prima domanda da porsi. Di quanto spazio avrò veramente bisogno?
Vi sono attività che necessitano di un semplice appoggio, mentre altre sembrano dilatarsi con fogli, strumenti e documenti. Teniamo sempre ben presente che l’archiviazione del materiale tenderà sempre ad aumentare col tempo e la carta a scomparire. Se non si è in grado, in fase iniziale, di stabilire di quanto spazio avremo bisogno, consigliamo di organizzarvi con elementi modulari, facilmente reperibili in commercio. Questo permetterà non solo di contenere i costi, ma di garantire un continuum stilistico nel tempo, evitando quella fastidiosa sensazione di accatastamento e caos.
QUANTA LUCE?
Sicuramente la miglior illuminazione è quella naturale; cercate sempre di preferirla a quella artificiale che affatica maggiormente il nostro sistema visivo.
Cercate quindi un’area che goda di una buona illuminazione, ma prestate sempre molta attenzione alle interferenze con lo schermo del computer. Evitate un’illuminazione diretta e considerate la dotazione di buoni sistemi di oscuramento se necessario.
COSA MI SERVE INTORNO?
L’ubicazione di un mio angolo studio o stanza studio sarà dettata principalmente dalla disponibilità planimetrica della mia casa, ma dovrò sicuramente verificare la presenza o meno di prese elettriche, eventuali cavi di rete o prese telefoniche.
ATTENZIONE A TEMPERATURA E RUMORE
Il rumore è una delle principali cause di stress lavoro correlato e l’inadeguato microclima causa un abbassamento della concentrazione del 35%. Assicurati che tu stia bene nell’ambiente che hai scelto: che non ci siano suoni fastidiosi che ti potrebbero distrarre e temperature troppo calde o troppo fredde che possano attivare i tuoi processi di termoregolazione (sudore o tremore) causando un calo di attenzione. Le temperature ideali indicate in un ambiente domestico sono: in estate circa 26 gradi e in inverno tra 18 e 22.
INFORMATI E ASSECONDATI
Sì, hai letto bene. La casa in cui viviamo e gli spazi in cui lavoriamo devono farci stare bene ed essere in nostro “rifugio sicuro e definitivo” (cit. Le Corbusier). Concretamente questo si traduce da una parte nel documentarsi e tenere presenti le regole del buon fare, e dall’altra assecondare le nostre necessità e anche piccole “manie” a volte che sono in grado di darci benessere.
ORGANIZZA IL TUO TEMPO DI QUALITA’
Tempo e stress sono misure inversamente proporzionali: la mancanza di tempo porta all’abbondanza di stress e al conseguente affaticamento. Il nostro obiettivo in una condizione di lavoro più smart e autonoma, anche dal punto di vista del luogo, dovrà essere quello di gestire meglio la qualità di quel tempo più che la quantità.
Per fare questo, il primo passo sarà acquisire coscienza di come approcciamo il lavoro, la nostra giornata e di quali convinzioni e abitudini viviamo tutti i giorni. Introducendo piccoli cambiamenti quotidiani, sarà possibile beneficiare di più tempo e meno fatica svolgendo ciò che dobbiamo e vogliamo fare.
DATTI DEGLI ORARI – DISCONNETTITI – RIPOSA BENE – MANGIA BENE
Fermiamoci un attimo e disconnettiamoci per pianificare meglio le nostre giornate includendo sia il tempo passato a lavorare che le attività da fare prima e dopo.
Pianificare non è una perdita di tempo, anzi ci aiuta a valorizzarlo.
Non dimentichiamo poi di mangiare sano e riposare bene. Ognuno di noi appartiene ad un particolare cronotipo (cit. Dott. Breus) con orari più adeguati di altri per nutrirci, dormire e dare il massimo della nostra performance lavorativa. Fare delle pause servirà anche ad ascoltarci di più e a conoscere meglio noi stessi e le esigenze del nostro corpo.
PREMIATI!
Anche se culturalmente la nostra esistenza è stata improntata sul concetto di “sacrificio”, diventa essenziale iniziare a conoscere il concetto di “premio”. Solo così sarà più facile dare valore al nostro tempo e al nostro work life balance: obiettivo del lavoro più agile e smart. Premiamoci per un lavoro bene fatto, per un risultato tanto atteso, regalandoci momenti piacevoli, organizzando in maniera più ottimale i nostri impegni lavorativi nei “nuovi luoghi” di lavoro.
Abbiamo finalmente tanti ingredienti per scegliere e/o creare il nostro ambiente di lavoro ideale, in cui riuscire a dare il meglio di noi a lavoro, a chi vive con noi e soprattutto a noi stessi.
Tanto altro ancora da approfondire…
E tu hai organizzato il tuo home office al meglio?
E i tuoi lavoratori sono stati formati ad un buon uso dello smartworking?
Sanno scegliere luoghi adeguati e sicuri dove lavorare?
SCRIVICI E RACCONTACI LA TUA STORIA O I TUOI DUBBI
Contributo a cura di Debora De Nuzzo e Chiara Cavalotto per DDNstudio.