COME SI COSTRUISCE UN PERCORSO FORMATIVO ECCELLENTE?
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Si è conclusa lunedì 29 ottobre 2018 la mia partecipazione alla Giuria Tecnica della IV edizione del Premio Adriano Olivetti. Colgo l’occasione per ringraziare nuovamente AIF Associazione Italiana Formatori.
È stata un’esperienza ricca e impegnativa che ha richiesto tanta concentrazione nel valutare progetti formativi altamente validi, diversi e di qualità.
Partecipare così da vicino a questo importante Premio ha rafforzato ancora di più il mio pensiero su quanto
la formazione è uno strumento potente
in grado di cambiare, sviluppare e far crescere luoghi e persone.
Tutto questo ad un patto:
la formazione funziona se è fatta bene!
È un ottimo investimento per le aziende
È un’opportunità per i formatori e gli organizzatori della formazione
Cosa vuol dire formazione fatta bene?
La formazione è fatta bene quando non si limita al corso in sé o a rispondere ad obblighi normativi quando richiesto, bensì quando la formazione è un percorso che parte da un’indagine umile e seria dei bisogni reali delle persone fino alla trasmissione di valori culturali tangibili, concreti e verificabili nelle azione di donne, uomini, ragazzi che ogni giorno sono chiamati a cooperare, condividere, costruire, innovare, lavorare.
Durante le giornate di Giuria Tecnica è stato entusiasmante vedere e condividere l’impegno e l’orgoglio portato dai protagonisti dei progetti presentati. Credere nel potere della formazione è il primo punto di partenza per chi vuole entrare in questo mondo e che in quelle giornate del Premio è stato ciò che accomunava piacevolmente tutti.
Valorizzare i propri sforzi, far conoscere i risultati ottenuti, diffondere buone prassi è ciò che ha riempito le persone, direttamente coinvolte nei progetti o lì presenti a valutarli.
Questa è l’eccellenza nella formazione! (titolo IV edizione Premio Adriano Olivetti)
Come si crea un progetto formativo eccellente?
Come si creano percorsi di formazione che funzionino nelle aziende, nelle pubbliche amministrazioni, nelle scuole, e che siano veramente utili alle persone, ai territori, all’ambiente?
Il Premio Olivetti ha chiesto a noi giurati di valutare i progetti formativi candidati attraverso cinque criteri di valutazione che condivido con i lettori di questo post e che da tempo perseguiamo nelle attività formative di DDNstudio:
INNOVAZIONE
Presenza all’interno del progetto di elementi originali (modalità di progettazione, metodologie didattiche, tecnologie di supporto); possibilità attraverso il percorso formativo, di attivare un mutamento dello stato di cose attraverso l’introduzione di norme, metodi e sistemi nuovi.
CAMBIAMENTO
Creazione di possibili cambiamenti nelle organizzazioni in cui il progetto formativo opera e nelle persone che vi lavorano; impatto del percorso formativo sull’organizzazione, sia diretto (come il miglioramento della condizione lavorativa) sia indiretto (come il perfezionamento della capacità di esprimersi e rappresentarsi nel contesto).
UTILITA’ SOCIALE
Capacità dell’azione formativa di generare, in misura diretta o indiretta, atteggiamenti e stili comportamentali capaci di generare valore aggiunto sociale; presenza di elementi in grado di contribuire alla competitività aziendale non in una logica di mero profitto, ma di generazione di una ricchezza che inglobi anche il miglioramento di fattori sociali e culturali della comunità ospitante.
TRASFERIBILITA’
Capacità del progetto di perseguire, in modo creativo e socialmente responsabile, la realizzazione di un modello organizzativo competitivo e in grado di soddisfare in maniera equilibrata le esigenze della singola persona in un’ottica di adattamento al contesto organizzativo e conseguente possibilità di trasferire il modello e le prassi alla base del progetto nello stesso ambito o in ambiti diversi.
EFFICACIA
Presenza, all’interno del progetto, di elementi di monitoraggio (step by step o finali) e di tutoraggio per la valutazione dei risultati ottenuti o, in assenza di essi, valutazione finale dei risultati conseguiti dall’azione formativa.
Sono queste le caratteristiche in grado di dare valore alla formazione.
È attraverso la spunta di questi criteri che il buon formatore può dire di aver fatto bene il suo lavoro prima, durante e dopo l’aula.
È così che un semplice corso di formazione può trasformarsi in qualcosa di più grande e impattante come avere una cultura della formazione attiva e in crescita.
In molti paesi la formazione viene pretesa dalle persone per la propria crescita personale e professionale. Nel nostro paese, purtroppo, a volte capita ancora di vedere considerata la formazione come la “scocciatura” che toglie tempo al lavoro. Riflettiamoci!
È cambiando questa rotta che la formazione può trasformarsi da costo per le aziende a investimento sulle persone e cultura per un intero paese che ha voglia di crescere e innovare e i progetti presentati al Premio Olivetti lo hanno ben dimostrato.
A cura di Debora De Nuzzo
Founder DDNstudio, da diversi anni impegnata nel progettare per singoli e aziende i migliori percorsi formativi di crescita personale e professionale in materia di salute, sicurezza e benessere organizzativo.
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