Giocare, sbagliare, imparare
FORMARE GIOCANDO. COME E PERCHE’
La gamification è un approccio di progettazione delle esperienze formative per gli adulti che si basa su elementi caratteristici dei giochi.
Trasmettere efficacemente informazioni ad una platea è difficile, insegnare concetti ancora di più: attenzione e coinvolgimento calano rapidamente, mentre i ricordi si confondono e svaniscono in fretta rendendo spesso inutili gli sforzi del formatore e l’investimento da parte del committente.
Una soluzione possibile? Trasformare gli ascoltatori (passivi) in giocatori (attivi).
LA RICETTA PERFETTA DELLA GAMIFICATION
Quali ingredienti servono per creare un gioco formativo efficace?
Narrativa in abbondanza: sostituire un questionario di assessment con pedine e dadi non è sufficiente; quello che rende coinvolgente il gioco sono la trama, i personaggi, le immagini.
Regole quanto basta: è necessario stabilire cosa sia possibile fare e cosa sia vietato, ma lo scopo è consentire la libera espressione dei giocatori.
Una spolverata di leggerezza: poiché gli errori commessi durante il gioco non hanno nessuna conseguenza sul mondo reale, è possibile abbandonare il proprio ruolo e sperimentare.
Un pizzico di competizione: quando si gioca, qualcuno vince e qualcun altro perde; si tratta di un’occasione importante per imparare a gestire tanto il successo quanto la sconfitta.
Premi a piacere: veder premiati i propri sforzi dà grande soddisfazione, anche se il riconoscimento è solo simbolico. Punti, medaglie, gettoni, titoli: c’è solo l’imbarazzo della scelta.
Sta al formatore mescolare sapientemente gli ingredienti in base agli obiettivi formativi ed alle caratteristiche dei partecipanti.
Per giocare a Dungeons & Dragons sono sufficienti un foglio di carta, un dado a 20 facce e tanta immaginazione. Dal momento del lancio nel 1974 ad oggi, si calcola che vi abbiano giocato più di 20 milioni di persone in tutto il mondo.
RADICI LONTANE DELLA GAMIFICATION
Gli esseri umani hanno sempre usato il gioco come strumento educativo e formativo. Nel corso della storia, i sovrani di tutte le epoche e culture si sono sempre cimentati in giochi di strategia al fine di imparare a condurre campagne militari e politiche commerciali.
A scuola, gli insegnanti assegnano voti e punteggi. Sul lavoro, i formatori presentano studi di casi, propongono roleplaying e attività a gruppi.
Gamification vuol dire molto di più!
Inserire qualche elemento ludico di superficie per variare un po’ la lezione non è sufficiente; si tratta piuttosto di progettare giochi veri e propri con un tema coinvolgente, competizione, ostacoli da superare, premi per cui valga la pena sforzarsi.
Moltissimi lavoratori sono già giocatori: i più popolari giochi per smartphone sono diffusi tanto tra i giovani quanto tra gli adulti.
FATE IL VOSTRO GIOCO
Si può scegliere un approccio tradizionale usando pedine di legno intagliato o segnalini di carta, oppure lanciarsi nel futuro con app, social e sistemi di realtà aumentata. Il bello è che ciascuno strumento, dal più semplice al più avanzato, offre vantaggi unici.
Si possono costruire giochi collaborativi, in cui i partecipanti devono riuscire a combinare al meglio le capacità individuali per affrontare difficoltà ed imprevisti, oppure spietatamente competitivi, dove il guadagno di uno comporta inesorabilmente una perdita per tutti gli altri.
Non è necessario ricominciare la progettazione da zero tutte le volte: esiste un repertorio sconfinato di meccaniche e regole di efficacia consolidata da cui attingere, assemblando di volta in volta i componenti ideali allo scopo.
Volete stimolare il pensiero spaziale? Chiedete ai giocatori di spostare delle figure su una mappa.
Preferite premiare la gestione strategica delle informazioni? Inviate indicazioni e obiettivi ai partecipanti tramite una chat sul loro smartphone.
Contributo di Filippo Galiero per DDNLife&Work un progetto di DDNstudio.
Architettura. Creatività. Sicurezza. Normativa. Formazione. Salute. Benessere della persona. Sono il cuore della vision di DDNLife&Work.