Sono Veronica Pacella, il mio percorso formativo arriva da una “vecchia” scuola, quella della nutrizione accademica basata su conteggi e calorie. Quando ho studiato io, la moderna “nutrizione funzionale” non esisteva ancora e l’alimentazione era ridotta per lo più sul calcolo dei fabbisogni e su una dieta impostata sulle calorie.
Questo nel tempo ha alimentato un immaginario collettivo dove la parola dieta ha perso tutta la sua bellezza, contribuendo a costruire tre luoghi comuni ancora molto diffusi (aimè) oggi.
Ecco quali sono e perché non ne hai più bisogno.
1 – “Dieta” non significa restrizione e sacrificio.
La parola “Dieta” deriva dal greco “Diaita” che vuol dire “stile di vita”. Questa è la prima precisazione che faccio quando inizio a parlare di alimentazione.
Negli anni la parola dieta è stata snaturata verso un’idea di restrizione, sia in termini di varietà di cibo che di quantità, perché è associata per lo più al dimagrimento. Molto spesso le persone che si rivolgono a me, esordiscono dicendo: “non mi serve una dieta per dimagrire, ma un’alimentazione per stare bene”. Senza sapere che la parola dieta in origine significava proprio questo!
E’ utile precisare qui che le calorie non sono un concetto sbagliato. Esse esprimono i nostri consumi in termini di energia, per calcolare di quanta energia abbiamo bisogno attraverso il cibo = cioè quanto cibo ci occorre affinché riusciamo a svolgere tutte le nostre attività quotidiane, insieme alle nostre funzioni vitali.
Un concetto che sulla carta è super positivo e di buon senso. Diventa limitante di fronte all’equazione che per dimagrire bisogna togliere cibi (e quindi calorie). E’ proprio trattando il corpo come un robot biologico e con un calcolo matematico che ha preso il via questa percezione limitata e a volte anche distorta dello stare a dieta. Argomento complesso, su cui tornerò in futuro.
Per ora è importante sapere che “stare a dieta” non vuol dire quindi dimagrire o limitarsi, bensì seguire un’alimentazione a supporto del tuo stile di vita, delle tue caratteristiche costituzionali e delle tue funzioni organiche.
2 – Ogni cibo è un messaggio.
L’alimentazione comprende un mondo molto vasto e affascinante, dove ogni cibo ha una sua funzione nel corpo. E dove cibi diversi possono essere associati fra loro in modo diverso per avere una specifica azione nell’organismo.
Diversamente da quanto si vede in giro, non c’è una lista di cibi da evitare e da preferire. Questo vuol dire sminuire e banalizzare il ruolo dell’alimentazione. Fermo restando che c’è una base di sana alimentazione che è preferibile seguire, non è possibile ridurre a cibi concessi o vietati, perché stiamo ricalcando esattamente la visione limitante di cui ho appena scritto riguardo alle calorie.
Per un’alimentazione mirata, bisogna capire prima di tutto la condizione clinica e poi consigliare un’alimentazione che sia variata, bilanciata e a supporto della tua fisiologia e del tuo benessere, con delle associazioni alimentari mirate nel caso di fastidi, disturbi o patologie.
3 – Il peso sulla bilancia è solo un dato e non dice (quasi) nulla.
Molte volte ci si limita ancora sul dato del peso. Il peso sulla bilancia è un parametro che non dice nulla rispetto a come stai se non è messo in correlazione con altri fattori. Per contestualizzare il peso è importante:
- un’analisi della composizione corporea: rilevata con delle apparecchiature specifiche chiamate bioimpedenziometri. Queste servono a rilevare quali sono i compartimenti corporei e la loro correlazione, come per esempio acqua nel corpo, ritenzione idrica, livello di idratazione, massa muscolare e tessuto adiposo. La relazione fra questo parametri dà un’idea già molto più chiara per capire com’è la situazione nel corpo.
- l’assetto ormonale. Alla base di un buon funzionamento del corpo deve essere un buon equilibrio ormonale che è la premessa per un buon metabolismo. Se ci sono scompensi o squilibri, anche il peso ne risente.
- come ti senti. Esatto, proprio come ti senti. E’ fondamentale la percezione che hai TU nel tuo corpo e questo è un dato che nessun’apparecchiatura e nessun professionista esterno posso darti. Per questo l’ascolto del corpo è così importante nel tuo benessere.
Tre domande per riflettere su questi luoghi comuni sull’alimentazione
Poiché questi luoghi comuni sono ancora molto radicati nel nostro immaginario collettivo ti invito a riflettere. C’è uno o più luoghi comuni che ti stanno influenzando in questo momento? Hai mai pensato che ci possa essere una relazione fra come ti senti e quello che il tuo corpo sta manifestando?
Se ti va scrivici qui
Articolo di Veronica Pacella (Nutrizionista olistica e Life coach) per DDNstudio.